Abbattere i
muri.
Tutta la
storia, la vita di ognuno, le costruzioni mentali e materiali, il cammino dei
pensieri e una costante lotta per costruire o abbattere muri, divisioni,
difese.
Il mondo
attraverso la comunicazione, i trasporti e la tecnologia è diventato
inevitabilmente ed irreversibilmente aperto.
Assistiamo
oggi ad un epocale ed impressionante cambiamento, da una parte ci accorgiamo
che il destino di tutti è inestricabilmente collegato, dall'altra abbiamo il
terrore che questo porti alla fine ed al regresso dal benessere raggiunto.
Nascono così
quotidianamente falsi profeti che promettono nuovi muri, nuove divisioni,
sperando che le loro visioni conquistino le menti di quelli che la paura ha
reso docili e disponibili ai loro disegni.
Solo
l'intelligenza e la capacità di governare questo cambiamento può invece creare
un mondo nuovo e migliore. Già nella storia passata molte volte l'umanità si è
trovata di fronte a questa situazione, quando la risposta è stata positiva,
creativa, intelligente e partecipata abbiamo assistito al progresso ed alla
crescita di un numero sempre più grande di persone; quando invece è prevalsa
l'arroganza, la superficialità, l'ignoranza, la presunzione delle soluzioni
facili e affidate ad un uomo forte abbiamo visto nascere violenza, dittatura,
povertà e regresso.
Noi non
vogliamo nuovi muri che comunque sappiamo per esperienza verranno presto e
dolorosamente abbattuti ma vogliamo dialogo, impegno, intelligenza e
collaborazione. Vogliamo un nuovo umanesimo nel quale ci riconosciamo tutti
come esseri umani divisi solo dalla volontà di lottare contro egoismo ed
ingiustizia.
Con il
contributo dell'arte attraverso questo concerto passeremo in rassegna questi
temi.
La sinfonia
per orchestra di fiati e percussioni “Odissea” di Robert Smith e l'album dei
Pink Floyd “The wall” narrano della lotta dei due protagonisti Ulisse e Pink
per abbattere i muri interiori e fisici attraverso fatiche e vicissitudini che
gettano un ponte sull'animo umano lungo 2500 anni.
